lunedì 4 maggio 2015

STARCON 2015 - Giorno 1

L'annuale resurrezione di questo blog si presenta con un mese di anticipo, visto che proprio con un mese di anticipo rispetto agli ultimi anni si è svolta la nuova edizione della STICCON... anzi, la prima edizione della STARCON, l'ombrello sotto il quale si raccolgono STICCON, Yavincon, Italcon, RaDWHUno e chi più ne ha più ne metta. È, in sostanza, il nome ufficiale di quella che negli ultimi anni tra noi chiamavamo MultiCON (e in tutta onestà avrei preferito continuare a chiamarla così, ma tant'è...)
Convention a cavallo della fine di Aprile dunque, e più lunga di un giorno, dato che è iniziata di mercoledì, anche se non per me, che mantengo il mio solito schema di arrivare il giovedì pomeriggio e restare poi fino alla fine.
La mattina del 30, la mia valigia è già pronta e so perfino in che albergo alloggerò, dato che anche quest'anno sarò in compagnia di Pierpaolo e lui ha ricevuto gli accrediti a casa, avendo prenotato con discreto anticipo.
Il viaggio di andata si svolge in maniera piuttosto tranquilla: prima il treno per Bari, poi una luuunga attesa che comunque impegno con una passeggiata intervallata da un gelato e dal pranzo. Il treno per Rimini arriva abbastanza puntuale (ma già dalla prima e fino all'ultima stazione avrà poi dieci minuti di ritardo, tutto sommato poca cosa comunque) e scopro con mia grande sorpresa di avere un posto singolo. Completamente singolo: un unico sedile rivolto alle spalle del precedente, tutto, tutto per me, il mio tesssssoro...!
Con queste premesse, il viaggio è dei migliori, e lo impiego per finire di leggere The Name of The Wind, tenendo informato di tanto in tanto il solerte Marcello sullo stato dei miei progressi verso il suo luogo di residenza.
Arrivo con i già annunciati dieci minuti di ritardo, incontro il già menzionato Marcello, e con lui mi avvio a Bellaria e al già pesudocitato Hotel, dove vengo accolto da un essere raziocinante e in grado di dirmi dove si trova la mia camera e come ci si arrivi (cosa non così scontata, viste le ultime esperienze). Il tempo di sistemarmi in stanza (che vanta ben un letto singolo e un matrimoniale, quest'ultimo assegnato in contumacia a Pierpaolo visto che io preferisco di gran lunga il singolo) e riprendermi dal viaggio (pochi minuti, insomma) e torno giù con il materiale da portare in sala giochi, vale a dire i giochi di comitato che terrò durante la convention e Ultima Frontiera, giochino di carte veloce e lineare che riscuoterà la sua buona dose di apprezzamenti (e fa sempre piacere riceverne, specie quando si sa che non sono di circostanza perché vengono da persone che sono venute a rigiocarlo dopo averlo provato).
Entro breve sono al centro congressi, dove alla reception ritiro il mio badge nell'arco di pochi secondi (altra cosa quantomai insolita, in genere tende a nascondersi negli anfratti più impensati) e subito salgo in Sala Giochi. Abbiamo la stessa posizione dell'anno scorso, assieme alla sala computer, ed è già in corso un gioco di comitato quando arrivo a fare i primi saluti. In realtà è già quasi ora di cena e di lì a poco si terrà, appunto durante la cena, il primo dei miei due comitati dell'anno, "50 sfumature di Klingon" (gioco in cui tre dei quattro personaggi klingon hanno nomi che farebbero ridere un klingon, ma che ovviamente ai giocatori non dicono nulla... peccato che mi dimentichi regolarmente di farlo presente a posteriori, o anche solo in generale), che in pratica coinvolge gli stessi giocatori di quello in corso, tutte persone a me note e che rivedo volentieri.
Dopo cena, Angelo è impegnato sul palco con Anno Domini, dopo il successo ottenuto lo scorso anno, e mi lascia la sala, dopo avermi messo al corrente delle novità dell'anno, il Quizzone Multiambientazione, con domande sparse per il centro congressi a cui i giocatori devono provare a rispondere su un apposito foglio, divise per argomenti (per inciso, lo vincerà poi il gruppo di Stargate, che neanche c'era tra gli argomenti in questione, complimenti a loro) e il torneo del Dr. Who, per il quale si ottengono punti partecipando a giochi a tema Dr. Who, incluso il Quizzone di cui sopra, i vari comitati e quant'altro. Prima di andare mi lascia anche "le chiavi del regno", altrimewnti dette chiave della porta e chiave dello sgabuzzino dove teniamo le nostre cose, e ci mettiamo d'accordo che chiuderò io alla chiusura visto che lui pensa di andare in albergo prima. Sul momento, comunque, ovviamente non chiudo niente, neanche lo sgabuzzino, ma questo non impedirà poi a Federica di non riuscire ad aprirlo.
Questa di giovedì si dimostra una sera molto tranquilla e poco popolata (a posteriori sarà il periodo in cui la sala è più vuota in assoluto, ma sul momento non lo sappiamo ancora che nei giorni successivi si riempirà di gente come non accadeva da un po'), e quindi passiamo il tempo chi giocando al Pac Man psichedelico dell'anno scorso (non io) chi tentando senza successo di giocare al gioco dei Ghostbusters (io, che, dopo aver passato indenne un'infinita serie di sequenze e spiegazioni, alla fine passerò più tempo a sparare a oggetti innocenti e sfasciare muri con lo zaino protonico che a cercare di andare avanti col gioco). Ci raggiunge infine anche Daniele ("un tantino" in ritardo sul suo turno), e tra un commento e l'altro (pochi dei quali sensati) e qualche anticipazione di sfuggita sul contenuto della Kobayashy Maru, che mi vedrà fare parte dei master per il primo anno in assoluto, arriva anche l'ora di andare via, per cui, già che ci sono, spengo i PC, chiudo, tanto per scrupolo, anche lo sgabuzzino (lasciandoci dentro la mia roba che non mi serve riportarmi in albergo) e do la buonanotte alla sala.

Varie in ordine sparso:
- sono arrivato da poco e già inizio a dare i numeri salutando Riccardo e chiedendogli se fosse di turno in sala Riccardo (l'intenzione, giuro, era di dire "Daniele"...)
- apprendo che il forno dei bomboloni è chiuso, ferale notizia. In cambio Daniele ci annuncia che ha "trovato un altro posto che fa bomboloni ed è aperto, ma è chiuso". Ah ecco.
- per i pasti c'è anche quest'anno il buffet complementare, che non mi dispiace per nulla. In cambio pare che i cuochi abbiano un'idea abbastanza aliena del concetto di cottura della pasta, che sarà regolarmente alquanto "croccante", anche se ho di certo mangiato di peggio
- in poco più di 5 ore di Starcon, essenzialmente ho visto solo le scale, la Sala Giochi e il Ristorante, ma del resto avrò modo di rifarmi poi.

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