domenica 13 maggio 2012

La furia dei titani

La furia dei titani è il seguito di Scontro tra Titani, a sua volta remake di Scontro di Titani.
Va detto che io sono tra coloro che ritengono che ben di rado un sequel sia anche solo al livello del primo film, meno che mai migliore (è, invece, spesso probabile che sia un'emerita schifezza). Le eccezioni sono davvero poche, tuttavia è probabile che a essere il sequel di una ciofeca si possa a volte partire avvantaggiati, perché mentre guardavo il film non riuscivo a esimermi dal pensare che fosse molto migliore del precedente.
In seguito, sono anche andato a rileggermi la recensione che avevo fatto all'epoca, ricordandomi alcune cose che avevo rimosso e rafforzando la convinzione che, a confronto, il sequel sia oro puro (se non altro, non è pieno di gente che dice delle cose tanto per dire senza che poi corrispondano anche per sbaglio alla realtà).
Sia chiaro, non è che lo si possa definire un bel film, e non è improbabile che io sia stato anche influenzato dalla recente visione di Immortals, al cui confronto diversi film acquisiscono improvvisamente molti punti. Ciò non toglie che, in quanto a livello di idiozia, il secondo capitolo delle avventure di Perseo abbia molto da insegnare al primo.

Le vicende iniziano con Perseo che, ormai vedovo, vive col figlio in un villaggio di pescatori e fa (sopresa) il pescatore. A un tratto però va a fargli visita suo padre Zeus che gli chiede aiuto perché i mortali hanno smesso di rivolgere le loro preghiere agli dei (di nuovo? Ma non stava già succedendo nel primo film? Anche se in effetti lì erano solo gli abitanti di Argo, ma in apparenza questo era sufficiente a causare l'indebolimento degli dei). Come da copione, Perseo se ne frega altamente. Tuttavia Zeus gli fa presente che se gli dei perdono i loro poteri divengono mortali, muoiono, e tutto ciò che hanno fatto cessa di esistere: nello specifico, le mura del Tartaro stanno crollando e Chronus (perché non "Crono" proprio non lo so) sta per liberarsi e potrebbe attaccare i mortali.
Perseo grossomodo continua a fregarsene. Dice che non vuole lasciare il figlio, che ha promesso che non gli avrebbe mai fatto impugnare un'arma (sì ma, scusa, chi te l'ha chiesto?) e tutti i classici chiché del genere.
Zeus se ne va e, assieme ad Ares e Poseidone, si reca da Ade (sì, proprio suo fratello Ade, quello che aveva tentato di ammazzarlo nel film precedente) chiedendo il suo aiuto. In realtà, Ares e Ade si sono accordati con Chronus e imprigionano Zeus per rubargli il potere (quello che aveva già perso) e usarlo per aiutare Chronus a liberarsi (il che è curioso visto che a quanto pare basterebbe eliminare Zeus e, di conseguenza, i suoi poteri che trattengono il titano. Si farebbe anche prima).
Dopo aver picchiato Zeus con evidente soddisfazione, Ares gli ruba la saetta e... uhm... fa qualcosa che sembra generare dei draghi coi bruciori di stomaco (sputano un sacco di fumo).
Uno di questi (che scopriremo poi essere una chimera) piove dal cielo tipo meteora sul villaggio di Perseo e inizia a fare una strage. Perseo a questo punto ha poca scelta: recupera la sua spada laser (che non è più laser, si sarà dimenticato di ricaricarla) da una botola sotto un tavolino fuori dalla porta di casa sua (non so se preoccuparmi più per l'elevato livello di sicurezza o per il fatto che tenga un tavolino fuori dalla porta) e dà prova della sua grande conoscenza di mostri urlando a tutti di stare lontano perché "il suo veleno prende fuoco".
Ora, sia chiaro, la conoscenza ha poco a che fare col fuoco (che era evidente a tutti dal primo secondo) o col dover stare lontani (che era chiaro anche senza fuoco, quante persone ci terrebbero a stare vicine a un mostro ruggente e inca$$ato?) quanto al fatto che la cosa abbia del veleno, informazione che non si capisce da dove arrivi o a che serva (non si capisce, in effetti, neanche a che serva del veleno che va a fuoco appena lo si sputa).
Sconfitto il mostro, Perseo decide di portare suo figlio al tempio di Zeus per parlare col padre. Il tempio, però, è deserto e in rovina. A un tratto arriva Poseidone, ferito, che chiede aiuto a Perseo e gli dice che deve recarsi negli inferi per salvare Zeus. Gli dice anche di cercare suo figlio (suo di Poseidone) Agenore per farsi condurre dal dio caduto. Dopo aver consegnato a Perseo il suo tridente, il dio diventa una statua e poi si riduce in polvere.
Non appena Perseo decide di partire, arriva Pegaso che lesto lo porta all'accampamento della regina Andromeda.
Quest'ultima sta da tempo (e pare con scarso successo) combattendo le chimere, ma è subito pronta ad aiutare l'eroe e lo accompagna da Agenore, un ladro mezzo deficiente che tiene nelle carceri.
Agenore acconsente di aiutarli e parte assieme a Perseo (tecnicamente suo cugino) e Andromeda per andare a cercare il dio caduto: Efesto.
Dopo un viaggio per mare guidato dal tridente di Poseidone e un piccolo scontro con dei ciclopi, i nostri arrivano da Efesto e qui scopriamo che:
1 - Efesto è Leonardo da Vinci
2 - Efesto parla con la civetta meccanica del film originale, apparsa in un cameo nel remake e che di conseguenza proprio non può essere lì, visto che era da tutt'altra parte.
3 - Il Tartaro, progettato e costruito da Efesto stesso, è in realtà la Morte Nera, con tanto di corridoio in cui infilarsi per arrivare all'interno. (Questo è vero solo qui: una volta arrivati a destinazione la cosa è totalmente diversa da come viene prospettata in questa scena).
Questa è la parte del film che più si avvicina al livello di idiozia del precedente. Tanto per cominciare, Perseo non sta cercando un modo di entrare nel Tartaro ma uno di andare nell'Ade (dove, peraltro, è già stato nel primo film, per cui tanto complicato non dovrebbe essere). Per seconda cosa, all'inizio era stato detto che il Tartaro si stava indebolendo perché creato dal potere di Zeus che stava svanendo, invece scopriamo che è stato creato da Efesto, che di potere non ne ha più da un pezzo.
Comunque sia, i nostri vanno all'ingresso segreto del Tartaro, si scontrano con Ares e poi, col sacrificio di Efesto, entrano nel Labirinto (eh?) dove Perseo affronta una specie di Minotauro (eh?) e scopre che in realtà il Tartaro non è la Morte Nera ma Hogwarts, con tanto di passaggi che si muovono e ricompongono sotto i suoi piedi.
Qui, Perseo libera un moribondo Zeus che, intanto, era quasi riuscito a convincere Ade a lasciarlo andare, ma Ares ha attaccato suo zio (che sappiamo essere molto più potente di lui, machissenefrega) impedendoglielo.
Ares e Ade erano precipitati in un abisso, ma il primo torna in tempo per lanciare il forcone di Ade nella schiena di Zeus (praticamente regalandolo ai suoi nemici, cosa più importante di quel che sembri visto che, assieme al tridente di Poseidone e alla Saetta di Zeus, compone l'unica arma in grado di sconfiggere Chronus, come era stato fatto in passato).
Con Zeus più morto che vivo, i nostri si preparano alla battaglia contro Chronus. Si preparano molto bene, solo che invece di Chronus arrivano delle creature con due torsi. Buon per loro, visto che la preparazione che avevano fatto includeva trincee infuocate e proiettili in fiamme, che di certo sarebbero stati utilissimi contro Chronus... visto che è un gigante di magma!
Perseo chiede a suo fratello Ares di incontrarlo al tempio di Zeus.
Intanto, riappare Ade che fa ringiovanire Zeus di diecimila anni (eh?) perdonandolo (eh?) e assieme i due vanno in giro a distruggere mostri.
Ares si presenta all'appuntamento col figlio di Perseo, dicendo che vuole farlo assistere alla morte di quest'ultimo e vuole che "veda come ci si sente quando qualcuno ti porta via tuo padre davanti a te" (da come lo dice sembra che qualcuno lo abbia fatto a lui, ma se sì è stato lui stesso... mah!)
Dopo un lungo scontro nel quale apprendiamo che la testa di Perseo è più dura della pietra (Ares gliela sbatte contro una serie di colonne e poi gliela prende a calci mentre è appoggiata a un altare: colonne e altare vanno in pezzi, la testa no), Ares viene ucciso e la possente Lancia della Triade riformata.
Perseo parte in groppa a Pegaso per affontare Chronus (più o meno) e lo distrugge (la lancia lo fa esplodere, interessante però che fosse già stato sconfitto con quella e fosse ancora vivo). Dopodiché decide di regalare al figlio la sua spada, mentre Andromeda si prepara a continuare la guerra contro... uh... contro chi? Ares è stato ucciso, Chronos pure, le truppe erano loro... err...
Zeus muore. Ade dice di aver perso i poteri. Dice che non ci saranno mai più dei. Poi dice a Perseo di usare con cura il suo potere (divino...)
Scene interessanti da notare:
- verso la fine, Agenore si presenta al figlio di Perseo che lo saluta, poi gli dice il nome della tizia che gli sta curando le ferite e questo fa sì che il ragazzino si metta a ridere come un idiota senza alcuna ragione.
- quando Perseo sta accampando scuse per non aiutare Zeus, la tata di suo figlio gli fa notare che "chi ha un potere ha anche dei doveri" (non è inquadrato Stan Lee e/o Peter Parker che chiede i diritti).

Nessun commento: