giovedì 19 aprile 2012

LevanteCon 2012 - parte II

Una delle prima cose che mi era stata chiesta arrivando all'hotel Sabato era se avessi il badge dell'anno scorso. La mia risposta ovviamente era stata che sì, ce l'avevo, dato che conservo tutti i badge e pass di ogni convention a cui vado, anche quelli che non possono avere alcuna utilità intrinseca una volta conclusosi l'evento.
Pur avendo poi assodato che in realtà il badge non era indispensabile, purché avessi almeno il cordino per mettermelo al collo, appena tornato a casa Sabato sera il mio primo pensiero era stato quello di recuperarlo... scoprendo che non c'era...! Ho tirato fuori dal cassetto dove (tra un mucchio di altre cianfrusaglie) tengo tutti i pass cose che risalivano a STICCON di chissà quando e ad almeno tre LevanteCon fa, ma oltre quelle c'era solo un desolante cordino azzurro con nulla attaccato. Dopo aver riguardato le stesse cose per almeno tre volte, e cercato nei posti più impensabili, alla fine trovo il badge in quello che ritenevo l'unico posto (be', quasi l'unico: avevo escluso anche la vaschetta dello scarico) dove proprio non poteva essere... il mio marsupio!
Si potrebbe pensare che la mia sia stata una fatica inutile, e in effetti più tardi, appena arrivato, mi vedrò consegnare un badge nuovo di zecca da Pierpaolo (Ventrella, della Nautilus, non mio cugino), fatto sta che, memore dell'abitudine dei badge di fare rotazioni di 180 gradi e rivolgersi al pubblico sempre dalla parte bianca (e di quella conseguente di Pierpaolo, sempre lui, di andare in giro a rivoltare badge alla gente), avevo già deciso che avrei agganciato al collo badge vecchio e nuovo, "schiena contro schiena", realizzando un badge double-face artigianale. ^_^

Badge-deliri a parte, la Domenica mattina, dopo sveglia, abluzioni varie, colazione e ri-abluzioni varie, mi armo di sporta della STICCON con dentro gioco di comitato, cartello artigianale, acqua (fondamentale!), scotch, una matita, laccetto per il badge, ulteriore laccetto per legare la sporta allo schienale della sedia (il vero vantaggio dell'essere in staff e gestire giochi da tavolo? SEDIE!!!), ombrello (non quello microscopico del giorno prima che è ancora bagnato purtroppo) e megasporta del MediaWorld accuratamente ripiegata per il trasporto del ritorno, indosso il giaccone ed esco per aspettare l'autobus con qualche minuto di anticipo.
Serve che dica che l'autobus è in ritardo di quasi mezz'ora?
Il viaggio, come sempre, è allucinante: quell'autobus è costantemente pieno come un uovo, sedersi è impossibile e anche stare in piedi non è esattamente semplice.
Se non altro, grazie all'essere stato allo Sheraton mezza giornata e non un anno prima, riesco stavolta a intercettare per tempo la fermata più vicina invece di superarla come ogni santo anno, e risparmio qualche misero minuto che comunque è sempre meglio di niente.
Arrivo, entro, saluto, mi vedo consegnare il nuovo badge di cui sopra e mi fiondo dentro la convention vera e propria... mancando completamente di vedere Massimo Baglione di BraviAutori che è vicino all'ingresso. Lui, però, mi vede, mi ferma, e come prima cosa (salvo qualche minuto di interruzione a cui lo obbligo per levarmi di dosso il giaccone e metterlo nel magazzino apposito, altro piccolo vantaggio dell'essere in staff) mi trascina a vedere una cosplayer dal costume masochistico. No, non era in latex nero o cose del genere, semplicemente ambulava su due stivali a zoccolo caprino che erano poco distanti dall'essere trampoli sui cui stare in punta di piedi TUTTO. IL. TEMPO.

Scambiate quattro chiacchiere con Max, vado alla mia postazione e affiggo (si fa per dire) il mio cartellone (che poi "one" non è affatto), per poi dare un'occhiata in giro per la sala. Sono in pratica di fronte ai disegnatori di fumetti, che ancora non hanno molto pubblico, e di fianco ai banchi di Guerre del Caos, giocatori di ruolo dal vivo.
Lo spazio nella sala C&G è decisamente maggiore rispetto all'anno scorso. Manca il palco per la gara di cosplay (che non c'è) e Guerre del Caos, pur avendo un palchetto di suo, occupa molto meno spazio rispetto alla Tana dei Folletti, che nel 2011 riempiva un intero lato con attrezzature varie e tavoli di giochi di ruolo e da tavolo. Loro invece stanno in un angolo e tutto lo spazio tra noi è vuoto, salvo che per i due famigerati tavoli inutilizzati.
Per quanto al mio arrivo la convention sia iniziata già da un po', non c'è ancora molto pubblico e la differenza si nota ancora di più.
Io ne approfitto per qualche foto, osservo le inquietanti presenze che si aggirano per le sale (un massiccio orco e un tintinnante guerriero in armatura, nello specifico), e mi metto a sedere per mandare un SMS a Pierpaolo (mio cugino, non l'altro, anche perché non sono ancora tanto rintronato da mandare un SMS a qualcuno che mi sta a cento metri) per avvisarlo che sono arrivato (lui, in realtà, non se ne accorgerà se non dopo essere arrivato a sua volta, avermi raggiunto e aver saputo da me che gliel'avevo mandato).
La mattinata per quel che mi riguarda è abbastanza tranquilla, la gente inizia ad affluire ma dalle mie parti se ne vede poca, salvo i numerosi cosplayer che come sempre rinuncio da subito a identificare (e che come sempre ritroverò nove volte su dieci nei bagni quando mi capiterà di andarci, anche se quest'anno li hanno invasi un po' meno dell'anno scorso).
A un certo punto mi si ripresenta davanti Max Baglione con un simpatico omone, dice a lui chi sono io, ma ci vogliono un paio di sguardi interrogativi prima che qualcuno dica a me chi è lui: Carlo Celenza, anche lui un BravoAutore. Abbozziamo un accordo per il pranzo e ci riproponiamo di fare una foto assieme non appena sarà arrivato l'altro BravoAutore in trasferta, Alessandro Napolitano, che tuttavia non si sa bene quando debba arrivare (è destino che io debba passare la mattinata della LevanteCon a chiedere in giro se qualcuno sia arrivato).

Dopo un po' ho il mio primo giocatore, che sperimenta Dominion (Pierpaolo si unisce a noi), mi fa alcuni appunti costruttivi e in generale apprezza. È il primo e non l'unico a chiedermi se io abbia pubblicato qualcuno dei miei giochi. Quando va via dice che probabilmente ripasserà con degli amici nel pomeriggio, cosa che in realtà poi non accade.
Con Pierpaolo approfitto per fare anche io un giro delle sale e qualche altra foto. In realtà non riuscirò poi a vedere moltissimo, ma non mi lamento. Vado anche a dare un'altra occhiata agli orologi Marvel visti molto da vicino la sera prima, chiedo anche il prezzo e fino all'ultimo sono molto indeciso se prenderne uno o meno, ma alla fine non lo farò. Prima di allontanarmi lascio ben in vista il bando per il gioco di comitato, che resta ignorato (e continuerà a restarlo anche in seguito).
La mattinata trascorre tra combattimenti simulati allo stand accanto, taaaaaaaaaaaaaaanta gente che affolla le sale, foto (inclusa una con l'orco, subito dopo la quale vengo avvicinato da un ragazzo che mi domanda se io sappia chi interpreta, immagino pensando sia un cosplayer e non un giocatore di ruolo) e tipiche cose da convention, finché arriva quasi l'una... e in quel momento arrivano delle persone a chiedermi se si possano provare i giochi. Naturalmente rispondo di sì (ovvio) e di no (altrettanto ovvio, si può, OK, ma cinque minuti d'orologio proprio non bastano). Non c'è problema, le persone in questione mi assicurano che le ritroverò lì alle tre quando riapriamo.
In effetti stanno già aggirandosi loschi figuri che tentano (con ben poco successo) di far uscire le persone, mentre altri impediscono a chi è già fuori di entrare (o rientrare). Ne fa le spese anche Pierpaolo che deve convincerli di essere con me e avere solo intenzione di raggiungermi per poi andare via.

Tornati in sala principale, mi metto in cerca dei BraviAutori per sapere cosa abbiano deciso rispetto al pranzo. Alessandro è arrivato, ma rimandiamo la foto a un secondo momento e ci imbarchiamo sull'auto di Carlo che conosce una pizzeria a Palese e si offre di scarrozzarci lì (per non dire che poi, a tradimento, paga pure e si rifiuta di prendersi le nostre quote).
In realtà prima di imbarcarci dobbiamo fare una specie di percorso labirintico, attraversando la vicina SPA, salutando signorine che se ne stanno beatamente in piscina coperta, prendendo ascensori e cercando garage scomparsi, ma alla fine arriviamo alla prima destinazione (l'auto) e anche alla seconda (L'Ancora). Tra le due un po' di conversazione, quattro risate e un po' di fumo passivo, perché Carlo è un tesoro d'uomo ma è una ciminiera!
Dopo esserci abbuffati al buffet, aver mangiato (tutti) spaghetti con le vongole (che a tutti sembrano un tantino insipidi mentre per me non hanno niente che non vada, e sì che di solito mangio salato) e aver concluso il pasto con degli "sporcamussi" caldi (fuori, perché dentro sono freddini a dire il vero) seguiti dal caffè per tutti tranne il sottoscritto... facciamo un po' di giri a vuoto con l'auto, parliamo di araucarie, poi troviamo la strada giusta e ce ne torniamo puntualissimi in convention. Carlo, però, ha davanti un viaggio di qualche ora verso Pescara, perciò ci lascia senza rientrare (ma non senza che il sottoscritto abbia insistito per scattare la famosa foto).

Quando rientro in sala, i miei nuovi giocatori sono già in attesa. A una partita di Dominion segue una della Lacrima dei Profeti, seguita da... me che fuggo dalla sala, visto che per tutto il tempo ho avuto nelle orecchie le urla provenienti dall'angolo di Guerre del Caos, prima per il Torneo di Roccanera, poi per le'estrazione della lotteria... e pensare che credevo che quest'anno ci sarebbe stato più silenzio da quelle parti mancando la gara dei cosplayer... O_o

Raggiungo Pierpaolo e facciamo un altro giro, soffermandoci nella sala conferenze dove è in proiezione un OAV di Gundam. Anche se non sono mai stato un amante di Gundam resto a guardare per un po', poi torno alla mia postazione trovando una partita di Dominion in corso (evviva, esso vive anche senza di me! ^_^), tra uno dei giocatori di prima e un altro (sì, tutta questa gente aveva dei nomi; sì, me li hanno detti; no, non me li ricorderò MAI!)
Scopro anche l'esistenza del Movimento Ludico "Uno a Caso", che prontamente aggiungerò alle pagine che "mi piacciono" su FaceBook una volta tornato a casa.
È già pomeriggio inoltrato quando accade qualcosa che ormai non mi aspettavo più: complici i giocatori di cui sopra, viene reclutato un gruppo sufficiente per il Gioco di Comitato!
L'ambientazione Trek non aiuta molto (altro motivo per cui mi riprometto di concentrarmi sul fantasy l'anno prossimo), ma nonostante questo ci si diverte, anche ma non solo con le immancabili battute che vengono fuori in giochi simili. Capita a Pierpaolo (causa distribuzione a sorte) il ruolo di Lapek, vulcaniano stitico, che era stato di Angelo Strazzella alla STICCON dell'anno scorso.

Purtroppo per me la serata deve finire presto, gli autobus non perdonano. Faccio un ultimo giro delle sale assieme a Pierpaolo, poi vengo agganciato da Max Baglione per un'ulteriore foto BraviAutoriana, che rimando però per il tempo necessario a riprendere le mie cose dalla sala C&C e dichiarare chiusa la mia partecipazione attiva di quest'anno.
Dopo la foto vado in bagno, saluto tutti quelli che riesco a trovare, mi riunisco a Pierpaolo e ci avviamo verso l'uscita... solo per tornare indietro e scattarci una foto assieme prima di chiudere la giornata. Poi ognuno per la sua strada, lui alla sua auto, io al per nulla mio autobus.
Anche stavolta mi toccherà aspettare ben oltre l'orario previsto, e non posso neanche togliermi lo sfizio del gelato, pur essendo fermo proprio di fianco al bar, per timore che il bus possa passare mentre sono dentro e non fermarsi affatto non vedendo nessuno alla fermata.
Infine, salgo sul mezzo agognato, che contrariamente a quello dell'andata è quasi vuoto, e riparto verso casa. Stanco (certo meno di chi è rimasto a smontare tutto), contento e pieno di idee da cercare di mettere in pratica nei prossimi dodici mesi. Ci riuscirò? Alla peggio sarà materiale per un altro post.

Se non ne avete ancora abbastanza, trovate qualche foto qui.

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