martedì 7 febbraio 2012

Misfits

Ho da poco terminato di guardarmi le prime due stagioni (sei episodi la prima, sette la seconda) di questo telefilm britannico e, no, non è una schifezza.
Ma andiamo con ordine.
Quando ne ho sentito parlare per la prima volta, credevo si trattasse di una sorta di remake di un telefilm omonimo di moooooooooooolto tempo fa ("Misfits of Science" in originale). In realtà ci sono delle somiglianze ma si limitano al fatto che i protagonisti siano dotati di superpoteri.
In Misfits assistiamo alle tutt'altro che eroiche gesta di un gruppo di ragazzi disadattati che, per vari motivi, sono stati condannati a lavori socialmente utili.
Durante una stranissima tempesta, i cinque vengono colpiti da un fulmine che conferirà loro degli insoliti poteri. In seguito scopriranno di non essere gli unici ad aver subito mutazioni (e il più delle volte non ricaveranno altro che guai da tale scoperta).
La peculiarità della serie è che di cinque protagonisti forse non ce n'è uno sano di mente. Si va dal quasi normale Curtis, un atleta arrestato per possesso di droga che acquisisce il potere di far tornare indietro il tempo (ma solo quando si sente in colpa per qualcosa); ad Alisha, ragazza dai facili costumi il cui potere di eccitare gli uomini a contatto finirà paradossalmente per rovinare la sua vita sessuale; a Kelly, una tamarra (parole della serie, non mie) alquanto grezza e volgare, che acquisisce il potere di percepire i pensieri altrui; a Simon, timido, introverso, impacciato e un tantino pervertito, capace di rendersi invisibile; a Nathan, un imbecille assoluto, incapace di rimanere serio o smettere di prendere in giro la gente anche quando la cosa è chiaramente fuori luogo, ossessionato dal sesso (di cui parla molto più di quanto riesca a praticarlo) e sempre intento a parlare a sproposito (tra gli sguardi stupiti e disgustati del resto del gruppetto). Quest'ultimo inizialmente sembra non avere alcun potere, e scoprirà il proprio solo alla fine della prima stagione.
Anche gli eventi che capitano ai nostri sono al limite dell'assurdo. Si ritrovano coinvolti in situazioni paradossali, finiscono per uccidere due (quasi tre) assistenti sociali, ma anche, lentamente, per forgiare tra loro un legame che si rinforza col passare delle puntate. Si tratta, insomma, di perfetti antieroi, che vorrebbero tanto andare avanti con una vita (pseudo)normale e regolarmente si ritrovano invischiati in situazioni improbabili.
C'è la giusta dose di mistero e di azione, senza esagerare in nessuno dei due sensi, e, sì, c'è anche qualche errore di continuity, ma non ve ne parlo perché sarei costretto a svelare alcune cose e rovinarvi la visione se decideste di guardare la serie (fatelo).
Una cosa che va sottolineata è la bravura degli attori. Sono per lo più degli emeriti sconosciuti per il piccolo schermo, ma sono stati scelti con una cura estrema e interpretano più che egregiamente i rispettivi ruoli. Che non si tratti semplicemente di un caso lo dimostra l'attore che interpreta Simon quando ha occasione di "uscire dal personaggio" (nella sesta puntata della seconda stagione c'è una "transizione" in tempo reale che ha dell'inquietante).
Ho già avuto modo di contagiare il mio "fratellino rumeno" Danny alla visione e anche lui ha avuto i miei stessi apprezzamenti, per cui non posso che ribadire il consiglio a chiunque sia in ascolto: guardatelo, ne vale la pena. ^_^

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