venerdì 13 marzo 2009

Black Sheep - Pecore Assassine

Mi è già capitato diverse volte in questo blog di fare accenni a film volutamente stupidi, e come tali godibili, mettendoli a confronto con altri che si prendono sul serio finendo per diventare involontariamente comici.
Come probabilmente si intuisce dal titolo, questa pellicola neozelandese non si inserisce nel secondo filone, ma, caso strano, neanche nel primo. In effetti è un film abbastanza insolito, con una trama "seria" nella quale viene inserito un elemento di idiozia senza però renderlo eccessivamente buffonesco o parodistico, come invece avviene, ad esempio, nei vari "Scary Movie".
Immaginate, per capirci, una classica storia di licantropi, con un fattore scatenante che rapidamente trasforma la popolazione di un villaggio in un'orda di lupi mannari (ci starebbe bene anche l'invasione/infezione aliena, ma il paragone sarebbe meno calzante, vedrete poi il perché). Ora... sostituite i lupi mannari con delle pecore, e otterrete Black Sheep, un film che nella sua semplicità riesce comunque a essere un horror e a essere volutamente paradossale senza ridersi addosso.

La storia è, appunto, semplice. Due fratelli, Angus e Andy, sono i proprietari di una fattoria con annesso allevamento ovino in Nuova Zelanda, ereditata in tenera età da loro padre (morto cadendo da una scogliera nell'inutile tentativo di impedire che lo facesse una delle sue pecore).
Andy ha il terrore delle pecore, a causa di un brutto scherzo giocatogli dal fratello proprio il giorno della morte del padre (prima che entrambi sapessero che era morto). Angus, al contrario, be'... le ama fin troppo. :P
È così che Andy è andato via da parecchio, ma si decide a tornare (proprio quando Angus sta per presentare al mondo il nuovo corso del suo allevamento) su consiglio del suo analista.
Non sa che suo fratello sta usando abietti esperimenti genetici per creare una nuova razza di pecore (apparentemente per creare delle pecore con la lana molto ben curata e ordinata, a giudicare da ciò che si scopre poi... ^___^;;). Questo lo sa, in cambio, un'organizzazione naturalista, tanto che due membri di questa, Experience (una donna che parla con un tono terribilmente affettato, non so se per scelta o per pessimo doppiatore) e Graham, stanno sorvegliando i suoi laboratori. Graham riesce perfino a entrare e rubare un contenitore con dentro un embrione di pecora abbastanza orribile. Viene però scoperto (anche perché non è che non si faccia notare...), e nella fuga rompe il contenitore. L'orrido embrione si dimostra più vivo del previsto e gli mangia un orecchio per poi scappare e andare a mordere una pecora innocente.
Diventa subito evidente (dal comportamento di Graham, che sbrana un coniglio vivo) che il morso non è privo di ulteriori conseguenze.
In men che non si dica, le pecore iniziano a diventare carnivore e aggressive, e considerato quante ce ne sono non è decisamente un bene per nessuno. Graham, a sua volta, comincia ad assomigliare a uno zombie, e ha un incontro ravvicinato con Angus, che morde a una mano.
Cosa effettivamente accada a chi viene morso lo si scopre solo dopo, quando il "buon" Graham diventa a tutti gli effetti una pecora mannara(!) carnivora.
Quel che segue è essenzialmente una serie di classici dell'horror: gente che fugge dalle pecore, gente che si rifiuta di credere a quanto sta accadendo e finisce massacrata, e gente che si trasforma. In tutto questo, Experience e Andy iniziano a legare, nonostante le strane tendenze New Age di lei (che dopo essere caduta in un pozzo pieno di scarti organici accende una candela al geranio per riequilibrarsi gli ormoni, tanto per dirne una), e al laboratorio si scopre che il liquido amniotico nel quale vengono conservati gli embrioni funge da antidoto al contagio... peccato che la dottoressa responsabile venga sbranata prima di poter fare qualcosa di tale scoperta.

Il climax del film è lo scontro tra Andy (infettato ma ancora integro) e Angus (ormai totalmente trasformato), nel quale gioca un ruolo determinante... il cane da pastore della fattoria, che riesce a tenere fermo (abbaiandogli contro, ovviamente) Angus quanto basta perché venga travolto dal suo aereo monoposto(!), mentre gli altri infettati vengono poi curati e tutto finisce bene.

Come ho già detto, il film non è grossolano. Gli effetti speciali sono ben realizzati - la trasformazione finale di Angus è degna di qualunque uomo lupo da cinema "serio" - e anche le trovate decisamente più bislacche vengono gestite con un tono finto-serioso che fa sì che sembrino quasi credibili, almeno finché non si bada al fatto che si sta parlando di pecore carnivore! Per dirla sotto un'altra luce: il film ha intenti parodistici, ma i personaggi non si comportano come se lo sapessero e sono relativamente seri, e sufficientemente credibili, nonostante gli eventi decisamente sopra le righe.
Anche l'eliminazione finale delle pecore carnivore, troppe per essere curate con l'antidoto disponibile, avvenuta grazie all'esplosione di una gran quantità di metano (che vi lascio immaginare da dove provenga...), non viene trattata come la buffonata che verrebbe presentata in un altro tipo di film, ma come qualcosa di sensato (perfino riallacciandosi a un accenno fatto in precedenza, in tempi non sospetti).
Sì, resta sempre un film horror con delle pecore assassine, ma rispetto alle varie schifezze convinte di essere geniali, è decisamente una boccata di aria fresca.

3 commenti:

Sean MacMalcom ha detto...

Quando ho letto della pecora mannara mi stavo per rovesciare con la sedia! :)))

Nymph ha detto...

Ottima recensione! L'ho visto neanche una settimana fa allo Slow Food Film Festival di Bologna... è chiaro che non va preso troppo sul serio e, se si fa così, non può non piacere!

Laura.

CMT ha detto...

Sì, infatti, va guardato con l'ottica giusta ^_^