mercoledì 19 novembre 2008

"I segni del male"

Ogni tanto capita di guardare un film e arrivati più o meno a metà della sequenza iniziale dire "OK, ho capito come va a finire" (a me, sinceramente, capita fin troppo spesso, c'è gente che mi odia per questo ma io sono superiore e li ignoro :-P)
Ogni tanto capita che il film non finisca come si pensava che avrebbe fatto. E in genere, a meno che la pellicola in questione faccia talmente tanto schifo da non essere recuperabile, questa cosa me lo fa rivalutare.
È il caso de "I segni del male", che inizialmente avevo preso per il solito polpettone pseudoreligioso sul solito anticristo che arriva per causare la solita fine del mondo. A conti fatti non è che non lo sia, a dire il vero, però sul finale prende una piega inattesa che lo rende quantomeno interessante.
C'è da dire che arrivato a un certo punto del film ho cominciato ad essere pervaso dalla noia più assoluta. C'è un'intera porzione di quasi venti minuti che praticamente ho guardato con un occhio allo schermo e uno al giornale che stavo leggendo, senza che questo abbia minimamente inficiato la mia comprensione degli eventi. Come dire che se avessero tolto qualche pezzo qua e là, male non avrebbe fatto.

La trama del film è piuttosto lineare. La protagonista è un'ex religiosa che dopo aver perso marito e figlia in una tragedia (che definire assurda sarebbe l'eufemismo dell'anno, ma non assurda come in "un'assurda tragedia", proprio come in "ma che cavolo di assurdità!") ha perso anche la fede (questa qui doveva veramente seguire un corso su come tenere le cose sempre allo stesso posto per ritrovarle in seguito...) ed è diventata una sorta di scienziata che va a indagare sui presunti miracoli per sbugiardarli.
Le cose cambiano quando viene chiamata a indagare su un paesino il cui fiume sembra essere diventato di sangue, come nella prima delle piaghe bibliche. E in effetti le altre piaghe non tardano a manifestarsi: prima una pioggia di rane, poi un'improvvisa (e schifosa) apparizione di mosche e relative larve, e così via.
La colpa di tutto viene data a una bambina del posto, che dal canto suo fa praticamente di tutto per sembrare strana e inquietante (il bello è che non riuscirà mai ad esserlo tanto quanto nell'ultimissima frase che pronuncia con un tono assolutamente rassicurante, cosa che direi è del tutto voluta).
Alla fine, la protagonista si convince di essere stata mandata lì per uccidere la bambina, che dovrebbe essere in qualche modo un'incarnazione del demonio, e proprio quando sta per farlo... il film diventa improvvisamente decente. ^__^

Il film nel suo insieme, rivalutazione finale a parte, non è poi orribile, ma, come molti film del genere, è lento, a tratti noioso, e ha un'atmosfera cupa talmente forzata da essere più caricaturale che inquietante, salvo in poche sequenze. Non è brutto, insomma, ma avrebbe potuto essere fatto meglio.
Tuttavia il finale, sia quello generale, dopo la svolta, che quello inteso come ultima, ultima, ultima scena, lo rende degno di essere visto.

3 commenti:

Sean MacMalcom ha detto...

Sembra uno di quelli diretti da M. Night Shyamalan... @.@"""

CMT ha detto...

Be'... no, non è proprio _quel genere_ di rovesciamento della situazione, è un po' meno "travolgente". ^_^

cicha ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.